Istituto
Canossiano
Barbara Melzi
SCUOLA PARITARIA – LEGNANO
“Saper vedere con il cuore” Maddalena di Canossa
“Saper vedere con il cuore” Maddalena di Canossa
“Saper vedere con il cuore” Maddalena di Canossa
“Saper vedere con il cuore” Maddalena di Canossa
La cifra distintiva della scuola Canossiana è quella dell’attenzione costante al singolo durante tutto il suo cammino formativo. Il cuore, sede degli affetti e delle decisioni è il luogo da cui parte il processo formativo della persona.
Educare il cuore significa aiutare la persona a rendersi conto di sé e delle proprie capacità, piccole o grandi che siano, attraverso la formazione culturale.
Per questo l’obiettivo della scuola è di esternare ciò che di bello e prezioso è nascosto in ciascun alunno, attraverso i processi di apprendimento. Questa sfida educativa trova le radici nella rivoluzione del Cristianesimo che pone al centro la sacralità della singola persona: “vi ho chiamati per nome”.
Abilitare e orientare:
La scoperta del proprio io e delle proprie capacità specifiche porta alla piena crescita della persona che, imparando un processo di apprendimento, viene abilitato, cioè reso abile a cercare, approfondire la sua strada. La scuola, palestra di vita, allena la sua mente e cuore a ragionare, crescere, allargare i propri orizzonti, capire il proprio io, le conseguenze delle proprie azioni: diventare adulto.
Abilitazione e lavoro costante sul singolo contribuiscono alla sua capacità di orientamento.
Compito della scuola è, infatti, quello di orientare l’alunno si dal primo giorno in cui entra alla scuola dell’infanzia e si osserva come si rapporta con il nuovo mondo che lo circonda.
Aiutando ciascuno a comprendere limiti e pregi si possono affrontare in modo più consapevole il cammino e le scelte che portano alla maturità della persona.
La sfida educativa: il dialogo scuola famiglia.
Gli insegnanti, nella scuola Canossiana sono chiamati ad essere creativi nel loro lavoro, superando i limiti di un programma scritto “per tutti”, adattandolo a ciascuno, grazie alla loro gratuità nel servizio e nella cura del singolo. Se nella scuola primaria l’attenzione è posta sui processi che portano la persona a scoprire sé stessa, più che sui contenuti, man mano l’orizzonte si allarga alla stimolazione della comprensione di ciò che si apprende, per rielaboralo in maniera autonoma, e quindi “abilitare” e “orientare” le scelte dell’età adulta.
La famiglia dal canto suo mantiene il suo ruolo di educatore primario, in un costante dialogo con i referenti scolastici, sin dal colloquio obbligatorio prima dell’iscrizione a ciascun livello di scuola.
Oltre al dialogo costante ci avvaliamo dell’aiuto di esperti pedagogisti per colloqui individuali con i ragazzi, soprattutto durante gli anni della scuola secondaria di primo grado.
Scuola e Famiglia non delegano, ma collaborano assieme per far fronte comune alle sfide della crescita, per attuare strategie che permettano di superare le difficoltà.
Questa sfida è affascinante: noi siamo pronti!
Pare che albori della famiglia Melzi risalgano al primo medioevo, tra i suoi appartenenti si annoverano importanti uomini di governo e alti dignitari della Chiesa.
Francesco Melzi, padre di Barbara Melzi, nato nel 1798, futuro commendatore dell’Ordine Gerosolimitano del Santo Sepolcro, è stato considerato come un “uomo d’oro”, dal retroterra culturale di qualità e dalla profonda religiosità.
Il 12 febbraio 1821, nell’antico palazzo di Milano, nasceva l’ultimo della stirpe, il conte Giuseppe, fratello di Barbara Melzi, che sarebbe nata successivamente il 12 ottobre 1825.